Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell'Autismo |
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GENERALITÀ L’autismo è un grave disturbo del neuro-sviluppo, che, nei soggetti che ne sono portatori, pregiudica le capacità di interazione e comunicazione sociale, induce comportamenti ripetitivi e limita drasticamente il campo degli interessi.
COS’È L’AUTISMO? L’autismo è un grave disturbo (o malattia) del neuro-sviluppo, che, in chi ne è affetto, compromette le capacità di interazione e comunicazione sociale, induce comportamenti ripetitivo e limita in maniera drastica il campo degli interessi.
L’autismo è una condizione di carattere permanente, che, su chi ne è affetto, ha conseguenze fin dalla tenera età.
COS’È UN DISTURBO DEL NEURO-SVILUPPO? I disturbi del neuro-sviluppo sono menomazioni della crescita e dello sviluppo del sistema nervoso centrale (encefalo in particolare). La loro presenza ha effetti sulla sfera emotiva-comportamentale, sulle capacità di apprendimento, sulla memoria ecc..
EPIDEMOLOGIA Secondo alcune ricerche anglosassoni, nel Regno Unito, l’autismo interesserebbe un individuo ogni cento, con una maggiore diffusione nella popolazione maschile.
ULTIME INDICAZIONI DEL DSM-V Il DSM, o Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, è una raccolta di tutte le caratteristiche peculiari delle malattie mentali e psichiche conosciute, comprensiva dei rispettivi criteri richiesti per la diagnosi. Nell’ultima edizione del DSM (V° Edizione), redatta nel 2013, al termine “autismo” fanno capo, oltre all’autismo definito poc’anzi, altre svariate problematiche del neuro-sviluppo, L’inclusione di queste problematiche sotto la voce “autismo” si spiega col fatto che, secondo gli psichiatri, sono a tutti gli effetti sotto-forme di autismo. Questa visione è decisamente recente in quanto, fino alla penultima edizione (DSM-IV), disturbi come la Sindrome di Asperger o il disturbo disintegrativo dell’infanzia rappresentavano entità patologiche a sé stanti.
SIGNIFICATO DI MALATTIA DELLO SPETTRO AUTISTICO Per definire l’autismo, spesso gli psichiatri e gli psicologi utilizzano il termine di “malattia dello spettro autistico”.
CAUSE Medici e ricercatori devono ancora individuare le precise cause dell’autismo. Secondo alcune teorie, la comparsa del suddetto disturbo del neuro-sviluppo sarebbe legata a fattori di natura genetica o a particolari fattori ambientali.
FATTORI DI NATURA GENETICA: LE IPOTESI Il sospetto che l’autismo possa avere cause genetiche nasce da diverse osservazioni: Il fatto che molte persone autistiche hanno, o hanno avuto, parenti con problematiche analoghe. In alcune circostanze, il grado di parentela è assai elevato ( per esempio, nel caso dei gemelli) e questo non fa altro che avvalorare la teoria delle cause genetiche. Il fatto che alcuni soggetti con autismo sono portatori di particolari malattie genetiche, tra cui: la sindrome dell’X fragile, la sindrome di Williams, la sindrome di Angelman e la sindrome di Rett. Il fatto che alcuni esperimenti hanno rilevato l’esistenza di geni coinvolti nello sviluppo del cervello e nel controllo di tutte quelle funzioni cerebrali, compromesse in presenza di autismo. Al momento attuale, è impossibile affermare l’esistenza di un legame tra determinati geni del genoma umano e l’autismo: nessuna evidenza scientifica, infatti, ha dimostrato con assoluta certezza una correlazione genetica tra alcune alterazioni genetiche (mutazioni) e la presenza di una qualsiasi forma di autismo.
FATTORI AMBIENTALI: LE IPOTESI
Secondo le ipotesi di medici e ricercatori, i fattori ambientali che potrebbero incidere sulla presenza dell’autismo sono: La nascita prematura: un parto è prematuro quando ha luogo almeno tre settimane prima della quarantesima e ultima settimana di gravidanza. L’assunzione, da parte della madre, durante la gravidanza, di alcol o determinati farmaci (come per esempio il sodio valproato).
L’età avanzata dei genitori, al momento del concepimento. Attualmente, le evidenze scientifiche in merito sono ancora insufficienti. Ecco per quale motivo sono in corso diversi esperimenti, il cui obiettivo è dimostrare l’effettiva connessione tra i punti sopraccitati e la condizione di autismo.
GLI INDIVIDUI MASCHI SONO PARTICOLARMENTE A RISCHIO
Come affermato, i soggetti sono di solito persone di sesso maschile.
MITI DA SFATARE Un tempo, circolavano le ipotesi che l’autismo potesse derivare da o avesse un qualche legame con: La vaccinazione contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia (vaccino MPR). L’esposizione al thiomersal (o thimerosal) un conservante per vaccini, usato anche nella preparazione di: disinfettanti per uso oftalmologico, immunoglobuline, sieri anti-veleno, inchiostro per tatuaggi. In questi ultimi 10-15 anni, diverse ricerche hanno dimostrato che non esiste alcune legame tra le due suddette circostanze e l’autismo. Recentemente, diversi team di scienziati hanno sfatato il mito per cui glutine e caseina sostengano la condizione di autismo e una loro eliminazione nella dieta rappresenti un rimedio terapeutico.
SINTOMI E COMPLICANZE Una persona autistica potrebbe mostrare i primi sintomi e segni della malattia attorno ai 2-3 anni di vita. Tuttavia, l’autismo è generalmente una condizione che si palesa, in maniera inequivocabile, con l’inizio della scuola, ossia quando il malato – che ha problemi di interazione e socializzazione – entra in contatto, quotidianamente, con un vasto numero di altre persone. La sintomatologia dell’autismo è estremamente variabile, sia per quanto concerne l’entità dei sintomi sia per quanto riguarda la gravità. Di conseguenza, ogni paziente autistico rappresenta un caso a sé stante, differente da tutti gli altri.
SFERA COMUNICATIVA E INTERAZIONE CON GLI ALTRI In un bambino autistico, i sintomi e i segni dell’autismo che denotano problemi di comunicazione e interazione con gli altri sono:
La frequente ripetizione di un set di parole o frasi.
Alcune di queste problematiche – tra cui per esempio il ritardato sviluppo del linguaggio o la preferenza a giocare da soli – sono riscontrabili già in età prescolare.
SFERA COMPORTAMENTALE Tra i classici comportamenti anomali di un bambino autistico, rientrano: Eseguire movimenti ripetitivi, come per esempio dondolarsi avanti e indietro o sbattere le mani.
Provare forte attrazione o marcata repulsione verso i cibi, a seconda del loro colore o della preparazione.
QUOZIENTE INTELLETTIVO Tra le persone con autismo, ce ne sono alcune con un quoziente intellettivo inferiore alla media e scarse capacità di apprendimento, altre con intelligenza normale e altre ancora – ma questa è una vera minoranza – con doti specifiche nel campo della matematica e dell’arte.
CAPACITA’ MOTORIE Molti soggetti con autismo mostrano problemi di coordinazione e goffaggine nei movimenti.
SINTOMATOLOGIA IN ETA’ ADULTA In età adulta, le problematiche di una persona con autismo possono migliorare, in alcuni casi anche in maniera evidente o mantenersi immutate, se non addirittura peggiorare.
QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO? Secondo il parere dei medici, i genitori dovrebbero sottoporre il proprio figlio ai controlli specialistici se:
DISTURBI E PATOLOGIE ASSOCIATI Per motivi ancora poco chiari, l’autismo è spesso associato ad altre patologie, tra cui: un qualche disturbo dell’apprendimento (dislessia, discalculia ecc.), la sindrome di deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la sindrome di Tourette, l’epilessia, l’ansia, la disprassia, il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione, il disturbo bipolare, i disturbi del sonno e la sclerosi tuberosa.
DIAGNOSI In genere, l’iter diagnostico per l’individuazione dell’autismo coinvolge un team di professionisti – tra cui psichiatri, psicologi, neurologi pediatri ed esperti in problemi di linguaggio – e prevede una serie di analisi e test valutativi. Molto importante, per una diagnosi corretta di autismo, è anche la consultazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e il confronto tra i criteri in esso riportati e quanto osservato con le varie analisi e test valutativi. Al momento attuale, non esiste alcune esame diagnostico specifico per l’autismo. Per la maggior parte dei pazienti, l’età di diagnosi è quella scolare (6-8 anni). Una diagnosi di autismo in individui adulti è molto rara.
ANALISI E TEST DI VALUTAZIONE In genere, le analisi e i test di valutazione prevedono:
IMPORTANZA DI UNA DIAGNOSI ACCURATA Stabilire accuratamente i connotati dell’autismo caso per caso è molto importante, in quanto permette, al personale specialistico che ha in cura un determinato paziente, di pianificare la terapia più adeguata.
TRATTAMENTO Non esiste alcuna cura specifica che guarisca dall’autismo. Tuttavia, negli ultimi decenni, medici e specialistici in malattie del neuro-sviluppo hanno messo a punto dei trattamenti di supporto i cui obiettivi sono: minimizzare i problemi indotti dall’autismo e massimizzare le capacità dei malati. I suddetti trattamenti prevedono molte ore settimanali di terapia, presso un neurologo pediatra, uno specialista in malattie mentali, un esperto di disturbi dell’apprendimento, un terapista del linguaggio e un esperto di terapia occupazionale.
ALCUNI ESEMPI DI TRATTAMENTI Tra i trattamenti di supporto previsti, rientrano: La terapia cognitivo-comportamentale. E’ una forma di psicoterapia, che ha lo scopo di insegnare al paziente come riconoscere e dominare i comportamenti problematici (o disattivi). Sottoposto a terapia cognitivo-comportamentale, un paziente autistico dovrebbe ridurre i propri problemi comportamentali (per esempio limita le proprie manie o i gesti ripetitivi) e imparare nuove capacità comunicative. Gli interventi educativi consistono in attività programmate, il cui scopo è migliorare specifiche abilità/capacità.
La terapia familiare è una forma di psicoterapia che interessa tutta la famiglia del malato. Per ottenere buoni risultati dalla terapia familiare, è bene che la famiglia impari le caratteristiche della malattia in atto e come aiutare al meglio chi ne è affetto. Alcuni consigli per i genitori di un bambino autistico:
ESISTONO DEI MEDICINALI? Nonostante le numerose ricerche scientifiche in merito, al momento attuale non esiste alcun farmaco specifico contro l’autismo. Tuttavia, è opportuno precisare che, in alcuni frangenti, medici e psicoterapeuti ricorrono a farmaci per controllare determinati sintomi o particolari patologie associate. Tra i possibili medicinali utilizzati in caso di autismo, rientrano:
Si ricorda che i suddetti farmaci sono assumibili solo su prescrizione medica, in quanto possono avere anche gravi effetti collaterali sulla persona che ne fa uso.
SUPPORTO PER GLI ADULTI Gli individui adulti con autismo possono contare sugli stessi trattamenti di supporto previsti per i soggetti autistici di giovane età e su una serie di aiuti specifici, che li sostengono, per esempio, a trovare un impiego lavorativo o a rendersi indipendente.
PROGNOSI Sebbene l’autismo sia una malattia incurabile, i trattamenti di supporto disponibili oggi sono in grado di fornire ottimi risultati e migliorare notevolmente le problematiche di un paziente autistico. Medici ed esperti ritengono che le terapie siano tanto più efficaci, quanto prima hanno inizio.
PREVENZIONE Al momento attuale, purtroppo, prevenire l’autismo è impossibile.
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