Elegia - Giornale del Centro Prif


Sogno una nuova Sanità  Privata

DOTT. UMBERTO LAZZETTA PRESIDENTE DI "CITTADINANZA ATTIVA (ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO)

Spesso facciamo confusione quando come cittadini ci riferiamo alla Sanità Privata. Immaginiamo vi siano strutture che crogano servizi in modo indipendente quasi come un privato "commerciante" offrisse i suoi prodotti sul mercato. Non è cosi. La salute è cosa seria. A meno che non ci rivolgiamo coscientemente al privato, e usufruiamo dei servizi offerti a pagamento proprio nella convinzione di una libera scelta sapendo benissimo che quella presentazione e/o quell'intervento di cui necessitiamo potremmo ottenerla dalla Sanità Pubblica compartecipando alla spesa; e che, nel caso di ricovero, l'intervento sarà del tutto gratuito.                                               

Talune strutture pubbliche, è bene precisare, su richiesta specifica possono mettere a disposizione dei pazienti, stanze di degenza e professionisti a totale/parziale carico dell'assistito. In ogni caso, la maggior parte dei cittadini si rivolge alle strutture private spesso per abbattere i tempi delle liste di attesa e, a volte, per scegliere il professionista di fiducia. Naturalmente tutto questo è possibile anche rivolgendoci al Pubblico e richiedendo espressamente una prestazione intramoenia.                                                                        

La libertà di scelta del cittadino è un diritto condiviso e fondamentale esercitato all'interno della programmazione regionale. In concreto, il privato accreditato convenzionato che in certe regione copre fino al 20% di prestazioni, si pone e si inserisce in un contesto Pubblico - nel senso che tutti possono accedervi - non concorrente nè alternativo per la semplice ragione che è sottoposto a regole e controlli e rimborsi delle prestazioni, che la stessa regione, anche in considerazione di indicazioni, tabelle, e accordi nazionali stabilisce. E' indispensabile una quota di privato (anche se limitato) perché fornisce benchmark utile al confronto e alla crescita anche qualitativa della sanità pubblica. Inoltre, mette in condizione i privati che investono di remunerare il loro capitale ricercando soluzioni che prevedono il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni che li rappresentano.                          D'altra parte, il coinvolgimento dei cittadini può senz'altro essere utile sia nella formulazione della Carta dei Servizi che nel rispondere con appropriatezza alla domanda di salute, con conseguente adeguamento dell'offerta, in termini di qualità e quantità dei servizi, utile anche laddove risulti insufficiente la risposta pubblica.                                                            

Proverei - e forse corro troppo - ad immaginare una sanità privata che sull'esempio delle Regioni e Aziende Sanitarie Pubbliche, inviti al tavolo di programmazione e progettazione cittadini singoli e/o associato, sulla base del principio di sussidiarietà come previsto dall'articolo 118 U.C. della Carta Costituzionale. Ciò rappresenterebbe un'importante fattore di crescita sociale, al punta da considerare la sanità privata italiana perfettamente integrata a quella pubblica e per questo, aggiungerei, esempio da esportare in altre regione europee. Naturalmente, quello da me espresso è il punto di vista dei pazienti, che non ha pretesa di essere l'unico anzi, però espresso nella convinzione che una vera crescita sociale si realizza attraverso il coinvolgimento della società civile e quindi dei cittadini tutti.

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