Editoriale |
Non so se concordate con me, ma ho la chiara sensazione che si parla troppe volte e troppo spesso di cose che non vanno (ripudio l'utilizzo del termine "malsanità" oggi così abusato!), con superficialità colpevole facendo leva sulla labile emotiva del lettore, il quale è propenso ad accettare (o subire?) le ipotesi e le conclusioni prospettate dalla propaganda mediatica. E' esempio classico che, troppo spesso e troppe volte, dalla stampa viene magnificata una iniziativa sociale oppure un aleatorio e generico "impegno" esclusivamente volto a dare visiblità ed iniziare al momento accettabili ma in prospettiva inutili perché isolate e sporadiche. L'unico intento è quello di portarle a conoscenza della collettività che, senza porsi troppi interrogativi, le accoglie, le immagazzina, spesso anche con reazione emotivamente sproporzionata. Mai dubiterà che in queste notizie ci siano state trasmesse artatamente a scopo utilitaristico o addirittura a scopo lucrativo. Ecco, dunque, il nocciolo vero della questione: Un qualsiasi intervento su argomentazioni socio-culturali reso pubblico, suscita, quasi sempre, favore ed emozione che, in genere, essendo isolate e senza nesso, mai avranno un prosieguo concreto ed utile per la società; al contrario queste argomentazioni proprio perché di utilità generale e tendenti al miglioramento della condizione psico-fisica della totalità dei cittadini necessitano di sviluppo lineare, di critica razionale, di revisione e verifiche continue. E se queste argomentazioni oltre ad essere concrete sono anche strettamente legate alla realtà territoriale allora diventa anche utile renderle visibili ed estenderle nella conoscenza alla collettività. Riuscire poi, a proporre una soluzione ed a tracciare un tragitto condiviso servirà ad evitare confusione ed errori. Tutta questa premessa per affermare che il nostro intento sarà quello di affrontare e trattare, con competenza ed equilibrio, specifiche problematiche del territorio, confrontarle eventualmente con altre esperienze evidenziandone le diversità delle soluzioni e recependone le acquisizioni certe, portarle a conoscenza, laddove si riterrà opportuno e necessario, sia dei sanitari, sia degli specialisti specifici, sia di tutti gli operatori sanitari, sia degli ospedali, sia delle ASL attraverso i distretti sanitari. Da esse si trarrà massimo vantaggio perché ritenute acquisite al proprio bagaglio professionale, rendendo quindi più facili le successive acquisizioni e più rapidi i successivi interventi con evidente riduzione percentuale di disagi collettivi. Appare del tutto evidente che i temi scientifici, soprattutto i servizi dedicati alla medicina, hanno un pubblico numeroso ed attento. L'attenzione si evince dalle richieste di precisazioni e di ulteriori informazioni che riceviamo dopo la pubblicazione e tanto più quando il pubblico tocca argomentazioni legate al territorio su cui operiamo. La notizia medica, è ovvio, riscuote l'interesse primario. Tutti siamo in permanente caccia di quel qualcosa che ci rassicuri sul nostro futuro stato di salute o ci aiuti a risolvere un problema immediato nostro o di qualche congiunto. Uno specialista con adeguata preparazione medica ha il compito di fare tutto per rendere il servizio accessibile usando un linguaggio chiaro e corretto scientificamente. Il nostro intento deve essere proprio quello di spingere la gente ad interessarsi di un determinato problema a loro vicino, ad informarsi con maggior precisione. In buona sostanza il nostro obbiettivo è quello di invogliare, incuriosire, di mettere sulla buona strada, non avere la pretesa di pronunciare una non dimostrabile verità assoluta. Chi scrive non deve essere solo una cassa di risonanza se non addirittura un portavoce di interessi che stanno dietro certe affermazioni. Deve dare spazio ad un dibattito in modo che l'opinione pubblica si messa nelle condizioni per informarsi e per dare giusto peso ad una determinata notizia. |
Copyright © Centro Prif 2018 - sviluppato da Web Work Studio | Cookie Policy - Privacy Policy |